maggio 27, 2024

Come ridurre lo stress da trapianto nel pomodoro

Il pomodoro si classifica di diritto tra le colture con le più alte rese sul suolo nazionale, con una presenza massiccia in tutta la penisola

Di conseguenza non c’è da stupirsi che esistano svariate filiere e istituzioni che si occupano solo di questa coltura. L’attenzione alle pratiche agronomiche, i complessi piani nutrizionali, gli alti investimenti messi in campo dagli agricoltori sono un messaggio chiaro: il pomodoro in Italia è importante.

Questa coltura è soggetta a varie criticità, che a volte non sono gestibili né con i concimi né con le restanti pratiche agronomiche: basti pensare al clima, che è diventato sempre più un’incognita.

Altre criticità invece possono essere mitigate con un uso oculato dei mezzi tecnici: fra queste, quella che storicamente colpisce di più i pomodoricoltori e i loro impianti è lo stress da trapianto.

Lo stress da trapianto è un insieme di riscontri negativi che la pianta mostra sia a livello visivo che fisiologico a seguito della messa a dimora: infatti, questo shock porta di solito ad una riduzione di vigore della piantina, perdita di colore, calo metabolico ed in alcuni casi il disseccamento completo.

Questo è principalmente correlabile alle dinamiche che la pianta affronta nei primi stadi fenologici dovute al trapianto stesso: forti vibrazioni, spostamenti degli alveoli tra il vivaio e il campo, cambio di microclima e di condizioni del terreno.

Cosa si può fare per mitigare questi aspetti?

La risposta sta nei biostimolanti: la nutrizione infatti aiuta, ma abbiamo osservato dalla nostra esperienza in campo che l’utilizzo di sostanze specifiche di origine naturale permette di contenere maggiormente i sintomi dello stress da trapianto.

La proposta di Yara

Per superare lo stress da trapianto nel pomodoro, consigliamo quindi l’applicazione del biostimolante YaraVita OPTINUE (ex BIONUE).

Esso infatti è a base di Leonardite, un cosiddetto mineraloide che deriva dell’ossidazione della lignite in profondità nel suolo. Questo mineraloide è ricchissimo di carbonio organico, umina, acidi umici e fulvici, e noi ne utilizziamo la migliore varietà ossia la Leonardite del Nord Dakota.

La peculiarità di YaraVita OPTINUE sta nell’avanzatissima tecnica di estrazione ed isolamento degli acidi umici: questi infatti sono i principali attori dello sviluppo radicale e del miglioramento del rapporto pianta-rizosfera e in questo biostimolante sono il 90% degli acidi totali presenti.

I benefici di YaraVita OPTINUE sono quindi principalmente 2: stimolare fortemente la radicazione ed efficientare l’uptake dell’Azoto nella soluzione circolante.

Questi aspetti hanno come conseguenza un effetto rinvigorente sulla piantina, che le permette di adattarsi al nuovo suolo molto più rapidamente e superare quindi più velocemente lo stress da trapianto.

Per quanto riguarda l’impiego, su pomodoro consigliamo un dosaggio di 1-2 l/ha per via fogliare per 1-2 applicazioni ogni 10-14 giorni nei primi stadi vegetativi, oppure 2-4 l/ha al suolo per 2-4 applicazioni ogni 2-3 settimane in post trapianto.

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